



Prof. Dott. Giuseppe D'Arrigo
Chirurgo CardioVascolare
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Chirurgia dell’aorta addominale mini-invasiva con tecnica video laparoscopica assistitita (HALS: Hand Assisted Laparoscopic Surgery)
La metodica consiste in una mini-laparotomia di 6-8 cm., attraverso tale mini-accesso il chirurgo introduce la mano sn. Attraverso 3 piccoli fori di 10 mm.al di si introduce la telecamera e gli strumenti laparoscopici necessari per l’isolamento dell’aneurisma aortico fino alle arterie iliache. La mano sx. del chirurgo ha la funzione di assistere dall’interno gli strumenti laparoscopici e consente un isolamento più veloce dell’aorta e con una maggiore sicurezza per il paziente. (Figura 1)
Terminato il tempo laparoscopico, attraverso la mini-laparotomia si effettua la sutura di una classica protesi in dacron, utilizzando uno speciale divaricatore e degli strumenti dedicati per chirurgia mini-invasiva. Nessun organo interno viene manipolato eccessivamente, le anse intestinali non vengono esteriorizzate, né manipolate.
Il trattamento anestesiologico è specifico per tale tipo di chirurgia: si utilizza un sistema “fast track”, in modo da essere più leggero anche da punto di vista anestesiologico e rianimatorio post-operatorio.
Il paziente viene estubato in sala operatoria a fine intervento, viene mobilizzato dopo poche ore. Rimuove il sondino naso-gastrico il giorno stesso dell’intervento, passa in degenza dopo l'intervento e vien dimesso dopo ca 3-4 giorni.

I tempi chirurgici non sono più brevi della chirurgia classica, i sanguinamenti sono modesti, così come le perdite di liquidi e di proteine intra-operatorie.
Non vi è manipolazione delle anse intestinali e non vi è la paralisi intestinale tipica della chirurgia addominale.
Il decorso post-op. diviene molto più rapido con una riduzione dei costi sanitari, un minore utilizzo di emoderivati, una minore incidenza di disfunzione sessuale post-chirurgica ed una più rapida ripresa lavorativa del pz, oltre ad un risultato estetico molto buono.
Figura 1: Strumentario per chirurgia mini invasiva
quando si utilizza
La metodica si applica per quei pazienti con lunga aspettativa di vita e per coloro a cui non si può impiantare un’endoprotesi. Interessa un buon 50% dei pazienti portatori di aneurisma aortico o di patologia occlusiva aortica, offre un trattamento sicuro, efficace, duraturo nel tempo, con un basso rischio ed una più rapida “restitutio ad integrum”, con una invasività veramente ridotta.
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dove si può fare tale intervento
Oltre al Centro pisano del Prof. Ferrari (Ospedale Cisanello), che vanta la più grossa esperienza europea, solo pochissimi Centri in Italia effettuano tale tipo di intervento.
Pionieri di tale chirurgia laparoscopica sono stati Turnipseed in America, M.Coggia in Francia, R. Kolvenbach in Germania ed il Prof. Mauro Ferrari in Italia, a Pisa.
Il Dott Giuseppe D’Arrigo, Responsabile del Programma di Chirurgia Vascolare mini-invasiva c/o l’U.O.C. di Chirurgia Vascolare dell’ARNAS Garibaldi Nesima, ha iniziato ad effettuare tali interventi dal maggio 2006, dopo dei contatti di 2 anni circa ed una permanenza a Pisa c/o il Centro diretto dal Prof. Ferrari.
Si è trattato dei primi interventi effettuati al Sud Italia, che hanno aperto una nuova frontiera nel campo della chirurgia vascolare mini-invasiva.
per quali pazienti
La metodica si applica per quei pazienti con lunga aspettativa di vita e per coloro a cui non si può impiantare un’endoprotesi. Interessa un buon 50% dei pazienti portatori di aneurisma aortico o di patologia occlusiva aortica, offre un trattamento sicuro, efficace, duraturo nel tempo, con un basso rischio ed una più rapida “restitutio ad integrum”, con una invasività veramente ridotta.
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quali patologie tratta
Con tale tecnica chirurgia si operano oggi pazienti con grave arteriopatia obliterante che interessa l'aorta addominale e le aa iliache e pazienti con aneurisma dell'aorta addominale per i quali non si può utilizzare un'endoprotesi.